Le Regole Del Traffico Di Nico

Traffic on Via del Plebiscito, Rome, Sept. 2011. Photo by Trisha Thomas

Gli scontri verbali sono un fenomeno comune nel traffico italiano. Tanto per cominciare, molti italiani guidano come pazzi. Le regole sono un optional, negoziabili a seconda della situazione. Quando Gustavo mi ha dato la prima ‘lezione di guida’ a Roma, mi ha detto di osservare poche e semplici regole. “Puoi anche buttare lo specchietto retrovisore, è inutile. Non ti preoccupare di quello che succede dietro di te. Concentrati su chi è davanti ed evita di andarci a sbattere. Se qualcuno ti tampona, paga l’assicurazione. Lascia stare le corsie, anche se ci sono, nessuno le rispetta.” E avrebbe potuto aggiungere un’altra regola: “Se hai un diverbio con qualcuno, oltre a usare il ‘lei’, fai in modo di urlare più forte.”

Un giorno stavo guidando nel giusto senso di marcia in una strada a senso unico a Roma, a bordo c’era mio figlio di sette anni. Un uomo su un motorino ci si parò davanti contromano. Frenai a secco per evitare uno scontro frontale e mi fermo. L’uomo sul motorino si avvicinò al finestrino e cominciò a urlare a squarciagola: “Stupida scema… bla… bla…” Ero così scioccata che per un istante rimasi a subire quell’aggressione verbale, mentre Nico, sporgendosi dal finestrino, urlava “MA VAFFANCULO!” Non sono sicura di chi fosse più sorpreso, l’uomo sul motorino o io. Ero sbalordita. “Non sapevo che conoscessi quella parola” dissi a Nico scuotendo la testa mentre ripartivo. Solo allora mi resi conto che mio figlio è molto più italiano di quanto credessi. Sa quando deve urlare più forte degli altri e sa che deve difendere la sua mamma.

2 thoughts on “Le Regole Del Traffico Di Nico”

  1. Blog molto piacevole e interessante (è come vedersi allo specchio), e che bella scrittura. Passavo per caso e ho letto quasi tutto, nonostante le tante cose da fare. Grazie di questa pausa.

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